Lunedì, 28 Settembre 2020

Che cos’è il Tartufo? Quattro curiosità sul Re dei funghi

Il Tartufo Bianco d'Alba - credits: Tino Gerbaldo Il Tartufo Bianco d'Alba - credits: Tino Gerbaldo

Il tartufo è uno dei prodotti più misteriosi della terra. 

La sua versione più pregiata, il celebre Tartufo Bianco d’Alba (nome scientifico Tuber magnatum Pico) rappresenta uno dei cibi più preziosi del Pianeta, cento grammi di questa prelibatezza possono arrivare a sfiorare i 500 euro.

Eppure, non si sa molto su di lui: non si può in nessun modo coltivare, non si conoscono fino in fondo i suoi modi di riproduzione, e non è neppure perfettamente chiaro il perché prediliga “spuntare” in certi luoghi piuttosto che in altri.

Per la sua raccolta bisogna affidarsi al metodo più ancestrale che abbiamo a disposizione, il fiuto. E non quello umano, bensì il più sviluppato e preciso olfatto dei nostri amici a quattro zampe: lagotti, terrier, spinoni, bracco o semplici bastardini addestrati a riconoscerne il pungente profumo anche ad alcuni metri sottoterra.

Come scriveva Plinio Il Vecchio nel suo Naturalis Historia

“Non si può dire con sicurezza che cosa siano, né terra né altro, se non una callosità della terra”

In autunno si parla moltissimo di tartufo e migliaia di persone scelgono le colline di Langhe e Roero per carpirne il segreto. È fra i boschi di questi dolci declivi che il Tartufo Bianco d'Alba (anche detto Pregiato) trova il suo habitat preferito e, fatto ancora più importante, è in solo in questo territorio che viene esaltato da una cucina d’eccellenza, capace di esprimere tutto il suo potenziale gastronomico in ricette divenute celebri in tutto il mondo.

Fra Langhe e Roero, infine, si tengono importanti fiere del Tartufo, come la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba e la Fiera Regionale del Tartufo Bianco e dei vini del Roero di Vezza d’Alba, in cui è possibile acquistare, direttamente dalle mani dei trifolao (i famosi cercatori di tartufo), il “diamante della terra” appena cavato dai boschi limitrofi e certificato da commissioni di qualità.

Ma che cos’è davvero il tartufo, perché costa tanto e quali sono le sue proprietà? In questo post cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, iniziando dalle domande di base.


Il Tartufo è un tubero?

Il tartufo non è un tubero, ma un fungo ipogeo che compie il suo intero ciclo vitale sottoterra, vivendo in simbiosi con una pianta superiore dotata di clorofilla in un rapporto che si chiama “micorizza”. Per questo viene anche chiamato il "Re dei funghi". Le spore del tartufo, che come quello di un fungo sono composte da un complesso sistema di filamenti, si legano alle radici della pianta ospite e, attraverso questo collegamento, si nutre, cresce e matura durante l’autunno.

Perché allora il Tartufo Bianco pregiato viene chiamato Tuber magnatum Pico? 

Il “battesimo” scientifico del tartufo risale al 1788, quando il medico torinese Pico lo descrisse minuziosamente: è a lui che la scienza tributò il nome del Tartufo Bianco d’Alba, il più pregiato, da quel momento per sempre identificato come Tuber magnatum Pico.

A questo punto vi chiederete, perché è così costoso? 

Perché il Tartufo Bianco d’Alba non solo è rarissimo, ma non è coltivabile. Per trovarlo bisogna affidarsi alla tradizione e all’esperienza dei trifolao (i cacciatori di tartufo) che custodiscono le “mappe” dei loro tesori gelosissimamente. La cerca avviene solo di notte, con cani addestrati per anni a riconoscere il tartufo anche a metri di profondità. Tutto queste caratteristiche, sommate alla sua brevissima stagionalità (settembre-dicembre) e al fatto che possiede uno dei profili aromatici più particolari al mondo (gli esperti hanno elencato oltre 120 profumi), rendono il Tartufo Bianco d’Alba uno dei prodotti più prestigiosi della cucina internazionale.

Infine, vogliamo fare chiarezza su uno delle leggende più chiacchierate del Tartufo Bianco: è o non è un prodotto afrodisiaco?

Ebbene, sembrerebbe proprio di sìL’odore del tartufo è, notoriamente, afrodisiaco, almeno stando alla storia di Napoleone. L’imperatore francese, si racconta, stupito dalle performance amatorie di un suo ufficiale, chiese il segreto del suo successo. Per tutta risposta, il milite gli fece consegnare un paniere di tartufi: esattamente nove mesi dopo nacque Napoleone II, figlio di Bonaparte e Maria Luisa d’Austria!


 


 

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