A dirlo è l'Associazione Città del Vino che, per la prima volta nella sua storia, ha bandito una gara per assegnare il prestigioso riconoscimento che, sulla base di candidature e programmi, ogni anno a partire dal prossimo eleggerà una capitale del vino italiana, con il compito di promuovere internazionalmente la cultura enologica del Belpaese.
Insieme a Barolo gareggiavano i comuni di Bianco (Rc), Duino Aurisina (Ts), Montepulciano (Si), Montespertoli (Fi), Taurasi (Av) e Tollo (Ch), ma è il programma culturale di Barolo ad essere stato scelto come campione enoico.
Il programma vincitore prevede eventi come mostre, seminari, Lectio magistralis, installazioni artistiche nel paese e tra i filari e moltissime altre attività. Complessivamente sono previste 24 grandi iniziative: tra queste, per i temi della “memoria” e della “comunità”, la Hall of Fame delle grandi personalità del vino italiano all'ingresso del Museo del Vino, gemellaggi internazionali tra territori; iniziative di avvicinamento tra campagne e città; la Convention d’Autunno delle Città del Vino. Ma anche mostre di arte contemporanea in collaborazione con Artissima e, naturalmente, grandi degustazioni di Barolo. .
Sarà una sorta di viaggio nel tempo attraverso riti e feste tradizionali, stagionalità e recupero della memoria dei personaggi che hanno fatto la storia del vino - racconta Tiziano Gaia, referente della Fondazione Barolo&Castle e del comitato tecnico scientifico del WiMu Museo del Vino. In questo lavoro di ricerca e approfondimento saremo accompagnati da antropologi e storici, ma non mancheranno i tributi ai grandi scrittori del territorio, Pavese e Fenoglio su tutti, intorno ai quali costruire un percorso di valorizzazione dei luoghi raccontati nelle loro opere, nelle quali il vino e la cultura contadina avevano un'importanza centrale”.
Barolo & Castles Foundation e il WiMu-Museo del Vino di Barolo (gestito dalla Fondazione) sono gli organi tecnici che supervisioneranno il programma, che metterà a sistema moltissimi enti locali, tra cui non poteva mancare l’Enoteca Regionale del Barolo, che svolgerà un ruolo chiave sul territorio.